La prima cosa a cui pensi quando compri una bici di un certo valore è di dotarti di un buon antifurto. Scelta ottima, ma del tutto insufficiente. Infatti molto spesso ti accontenti del buon antifurto e presto scoprirai, a tue spese, che è stato tutto inutile arrivando alla conclusione che anche un buon antifurto non serve a nulla. E così commetti un secondo errore.
Per proteggerti dal furto della bici, il buon antifurto è necessario, ma non è sufficiente. La scelta del buon antifurto viene al secondo posto subito dopo la marcatura e registrazione della bici. I dati parlano chiaro!
Quando pensi alla protezione della bici dal furto il tuo primo pensiero va all’antifurto, mentre dovresti pensare a creare un forte deterrente per il ladro. Esistono ladri che aprono qualsiasi antifurto in pochi secondi. Ciò che spaventa di più il ladro è anche il rischio di venire beccato anche giorni dopo il furto. E l’antifurto non assolve a questa funzione: una volta aperto l’antifurto, il ladro non rischia più nulla.
Il ladro continua a rischiare l’arresto e il processo solo se la bici è identificabile univocamente. Quindi deve essere marchiata e registrata con un sistema certificato e conosciuto dalle Forze di Polizia e dai cittadini, ovvero con il Registro Italiano Bici, dal 2006 il primo registro delle bici in Italia.
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